LA MASSONERIA A PADOVA - Incontro Culturale

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[vc_row u_row_style="0" u_row_paralax="0" u_row_scheme="0" css=".vc_custom_1687170529472{background-color: #ced7dd !important;}"][vc_column width="1/4"][vc_single_image image="53428" img_size="150x150"][/vc_column][vc_column width="3/4"][vc_column_text] La rassegna Pomeriggi d'arte nasce per far riscoprire ai cittadini la propria città attraverso un percorso tematico che conduce il partecipante a conoscere luoghi più o meno noti attraverso un taglio originale e insolito. Per l'anno sociale 2025-2026 l'associazione culturale

Data Inizio

10 Marzo 2026 - 21:00

Data Fine

Indirizzo

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La rassegna Pomeriggi d’arte nasce per far riscoprire ai cittadini la propria città attraverso un percorso tematico che conduce il partecipante a conoscere luoghi più o meno noti attraverso un taglio originale e insolito. Per l’anno sociale 2025-2026 l’associazione culturale Fantalica APS ha scelto come filo conduttore “MISTERI E SIMBOLI IN CITTÀ” che porterà i cittadini a visitare i complessi monumentali che meglio conservano e testimoniano la complessa stratificazione di simbologie e significati collegabili alla storia della città, con le sue tradizioni e credenze. Un intreccio straordinario che ancora oggi giunge a noi celato da un’aura di mistero che rende ancora più affascinanti i manufatti, i luoghi e i monumenti che li racchiudono.

LA MASSONERIA A PADOVA – Incontro Culturale

Pomeriggi d’arte – 2025/2026

Il secondo Incontro Culturale prevede:

 

LA MASSONERIA A PADOVA
Presenze velate e Memorie indelebili

-Incontro Culturale online con la piattaforma Google Meet –

Martedì 10 Marzo 2026 – ore 21.00

La costituzione della prima Loggia “La Pace” a Padova nel 1806, ancor oggi attiva dopo  230 anni con il nome distintivo di “La Pace dal 1806” affiliata alla Gran Loggia Regolare d’Italia, affonda le sue radici in un “humus” ambientale, culturale e sociale di antica e lunga tradizione esoterica e simbolica.

Senza addentrarci nell’ampio filone storico dell’esoterismo patavino, basti citare la semplice presenza dell’Università a partire dal 1222 (“Studio Patavino”, come viene citato in un atto notarile del tempo). Indubbiamente la frequentazione internazionale da essa richiamata portava idee, costumi, modelli comportamentali d’Oriente e d’Occidente a confrontarsi e spesso a completarsi assieme, favorendo una visione spesso misterica ed esoterica del mondo ante litteram.

A tale riguardo e a puro titolo esemplificativo, va ricordato che fino alla metà dell’800 (1835-1864) sorgeva, in luogo dell’attuale chiesa dell’Immacolata Concezione di via G.B. Belzoni, il tempio di Santa Maria de Cunio o lnconia che nel 1100 e nel 1200 svolse il ruolo di “precettoria o mansione templare. In questa contrada si ritrovavano i Fratelli Massoni del Rito scozzese rettificato della Loggia patavina “L’Amour du Prochain”, soppressa dall’autorità pubblica nel 1785.

Agli inizi del Trecento poi l’attività in Padova di Giotto con il suo mirabile ciclo decorativo a tema astrologico del Palazzo della Ragione, assieme a quella contestuale del suo ispiratore Pietro d’Abano, filosofo, medico, astrologo e negromante (1250-1316), irrobustisce una testimonianza e un filone interpretativo nelle arti visive e in quello della speculazione filosofica di netta impronta astrologico-alchemica ed esoterica. Simbologia e richiami esoterici che si ritrovano ripetutamente nei cartigli, negli stemmi araldici e negli affreschi che ornano la corte antica del Bo’, a ricordo dei suoi nobili allievi alchimisti, dal quattordicesimo al diciassettesimo secolo.

Questa tellurica corrente sotterranea di forte connotazione  esoterica è punteggiata nel rinascimento dalla presenza a Padova per periodi più o meno lunghi di illustri personaggi come il Poliziano (1479- 80), facente parte della accademia neo-platonica medicea a cui appartennero Marsilio Ficino (traduttore nel 1460 per Cosimo de’ Medici del “Corpus Hermeticum” di Ermete Trismegisto) e Pico della Mirandola, o Rabbì Abraham de Balmes (medico, cabalista, professore di filosofia presso lo Studium Patavinum dopo il 1516, in stretta relazione con rappresentanti del neo-platonismo come Pico della Mirandola, il cardinale veneziano Domenico Grimani, etc.), o Eliyahu Delmedigo (1460-1497, capo della Accademia rabbinica di Padova, che diede pubbliche lezioni di filosofia naturalista e neoplatonica avendo come allievo e sostenitore Pico della Mirandola), o Jehuda Abrabanel detto anche Leone Ebreo (1460-1530, medico, poeta e filosofo in stretto rapporto con Pico della Mirandola). Anche Aldo Manuzio (1449 o 1452 – 1515, stampatore e divulgatore del fondamentale     testo    esoterico     neoplatonico   “Hypnerotomachia Poliphili” di Francesco Colonna}, operò a lungo nella vicina Venezia e visitò più volte Padova, con ciò contribuendo a diffondere I’ “arte sacra” e la “filosofia perenne” nel ricettivo ambiente neoplatonico padovano.

Successivamente nel sei-settecento altre prestigiose presenze di liberi pensatori hanno fortemente contribuito alla formazione di quello spirito critico, laico e umanistico proprio della Istituzione Iniziatica Massonica, fra i quali Giuseppe Tartini (violinista, maestro di quel Gaetano Pugnani (1731-1798} che è citato nel piè di lista della Loggia torinese “Saint Jean de la Mysterieuse”, fondata nel 1765 dalla Loggia savoiarda “Saint Jean des trois Mortiers” con sede a Chambery), Carlo Goldoni (con il suo  messaggio  filo-muratorio contenuto nella commedia “Le donne curiose” del 1753), Ugo Foscolo (massone, che durante il suo soggiorno padovano nel 1796 e 1797 frequentò l’abate Melchiorre Cesarotti). Nell’800 poi illustri figli di Padova, quale l’esploratore e archeologo Giovan Battista Belzoni, hanno contribuito ad arricchire le colonne della Massoneria e a lasciare un indelebile patrimonio di conoscenze

Ora tutti questi riferimenti, che ovviamente meritano ben altro approfondimento storico e critico, servono tuttavia a ricordare la lunga tradizione e il fertile terreno culturale di apertura verso la Gnosi, l’Universalità e la Fraternità, che permea sotterraneamente nel corso dei secoli a partire dal medioevo il pensiero, l’arte e la società patavina e più in generale quella veneta.

Questa necessaria premessa introduce ad una migliore comprensione della vitale attività massonica nel tessuto sociale, come pure le tracce materiali della sua presenza nel tessuto urbanistico della città, durante tutto l’800 e il ‘900, fino alla rifioritura del dopo guerra.

La presentazione tenterà di illustrare, attraverso una documentazione iconografica variegata, i momenti salienti del cammino massonico e i luoghi topici della sua presenza materiale, per non dimenticare il retaggio ricevuto da molti sinceri cercatori della verità e del bene universale.

A cura del dott. Bruno Marcolongo


L’evento si svolgerà sulla
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