Nuovi vantaggi rivolti ai soci per l’anno 2022-2023!
Da gennaio 2021-2021 l’associazione culturale Fantalica propone un’interessante agevolazione per i propri soci: la possibilità di usufruire di uno sconto sull’ingresso di tutti i siti museali gestiti dal Comune di Padova, compreso  l’ingresso alla Cappella degli Scrovegni. Sarà sufficiente esibire la propria tessera Fantalica all’ingresso dei siti elencati di seguito per ottenere l’ingresso a prezzo ridotto. Una nuova occasione per promuovere la cultura e l’arte, in linea con gli obiettivi dell’associazione!

SEDI MUSEALI DEL COMUNE DI PADOVA CONVENZIONATE

Il nucleo centrale dei Musei Civici di Padova è costituito da tre sedi tra loro contigue, che gravitano intorno a piazza Eremitani e all’anello dell’Arena Romana: Cappella degli Scrovegni, Museo Archeologico, Pinacoteca del Museo d’Arte. I Musei Civici sono ospitati nei chiostri dell’ex convento dei frati Eremitani restaurati su progetto di Franco Albini. Fa parte del circuito di visita Palazzo Zuckerman, ove trovano collocazione le collezioni del Museo d’Arte. Arti Applicate e Decorative e del Museo Bottacin.

Visitatori singoli titolari di tessere delle Associazioni/Società Convenzionate, hanno diritto alla:

– tariffa “ridotto speciale” alla Cappella degli Scrovegni

– e tariffa “ridotto ordinario” in tutte le altre Sedi civiche museali del Comune di Padova.

 L’elenco dei costi d’ingresso per convenzionati per sede è il seguente:

6,00    Cappella degli Scrovegni e complesso Musei Civici agli Eremitani (Musei Eremitani e Palazzo Zuckermann)
5,00    complesso Musei Civici agli Eremitani (Musei Eremitani e Palazzo Zuckermann)
4,00    Palazzo della Ragione per non residenti / 2,00 per residenti
2,50     Piano Nobile dello Stabilimento Pedrocchi e Museo del Risorgimento
2,00     Loggia e Odeo Cornaro
2,00     Oratorio San Rocco
2,00     Casa del Petrarca  ad Arquà Petrarca
1,50     Oratorio San Michele
gratuito  Torre e Orologio Astronomico del Dondi

Cappella degli Scrovegni

La piccola chiesa di forme semplici e pulite esternamente presenta all’interno un unico ambiente, terminante sul fondo con un presbiterio in cui si trova il sarcofago di Enrico Scrovegni,  e sull’altare una Madonna col bimbo fra due angeli, opere dello scultore Giovanni Pisano. Sulle pareti Giotto condensa il Nuovo Testamento nelle trentanove scene dipinte: partendo dalle vicende dei genitori di Maria, Gioacchino e Anna, per proseguire con le Storie della Vergine e di Gesù, e chiudere in controfacciata con il Giudizio Universale. Inoltre vengono realizzate quattordici allegorie a monocromo dei Vizi e delle Virtù nello zoccolo delle pareti.

Musei Civici agli Eremitani – Museo Archeologico

La piccola chiesa di forme semplici e pulite esternamente presenta all’interno un unico ambiente, terminante sul fondo con un presbiterio in cui si trova il sarcofago di Enrico Scrovegni, e sull’altare una Madonna col bimbo fra due angeli, opere dello scultore Giovanni Pisano. Sulle pareti Giotto condensa il Nuovo Testamento nelle trentanove scene dipinte: partendo dalle vicende dei genitori di Maria, Gioacchino e Anna, per proseguire con le Storie della Vergine e di Gesù, e chiudere in controfacciata con il Giudizio Universale. Inoltre vengono realizzate quattordici allegorie a monocromo dei Vizi e delle Virtù nello zoccolo delle pareti.

Musei Civici agli Eremitani – Museo d’Arte Medievale e Moderna

Si trova al primo piano del Museo Eremitani e con le sue collezioni la Pinacoteca occupa un posto di grande rilievo. Le opere, provenienti da istituzioni religiose e cittadine e da doni di privati, offrono un’ampia panoramica della pittura veneta dal ‘300 al ‘700. Vi figurano dipinti di Giotto, Guariento, Bellini, Giorgione, Tiziano, Romanino, Bassano, Veronese, Tintoretto, Strozzi, Piazzetta, Tieplo. Ricca la collezione di sculture, dal Trecento al Settecento con opere di Briosco, dei Lombardo, di Canova. Importante la raccolta di bronzetti, arte in cui Padova eccelse nel Rinascimento.

Palazzo Zuckermann  – Museo d’Arte. Arti Applicate e Decorative

Trovano qui sistemazione oltre duemila oggetti appartenenti alle raccolte del civico Museo d’Arte Medioevale e Moderna. Lungo il percorso espositivo viene presentata una selezione mirata di dipinti e pezzi lapidei, ampio spazio all’interno dell’esposizione è riservato alla ceramica, alla rilevante collezione di mobilio. Preziose sono le raccolte di vetri, legni, avori, accessori di abbigliamento quali bottoni, fibbie da scarpe, gioielli, orologi, bastoni da passeggio, nécessaire, tabacchiere, ventagli. La raccolta di gioielli proveniente dai lasciti Leone Trieste e Sartori Piovene costituisce una sezione di particolare pregio.

Palazzo Zuckermann  – Museo Bottacin

È esposta l’intera collezione di Nicola Bottacin, il facoltoso commerciante che nel 1865 legò alla città l’intero suo patrimonio d’arte e monete, riunito per lo più a Trieste intorno alla metà dell’Ottocento. Viene presentata la figura di Nicola Bottacin. L’esposizione prosegue secondo due itinerari, uno dedicato alle opere d’arte, l’altro alla parte strettamente numismatica. Opere particolarmente preziose sono il busto del doge Paolo Renier di Antonio Canova, le quattro stagione di alabastro, opere della seconda metà del Settecento, la coppa di Norimberga gioiello dell’oreficeria tedesca, le monete venetiche, i rarissimi medaglioni romani degli Imperatori Adriano, Settimo Severo e Massenzio, il tremisse Longobardo di Astolfo, le monete della serie veneziana, una delle più ricche e complete del mondo. Tra gli esemplari padovani spicca la presenza del ducato d’oro di Francesco I da Carrara, l’unico in possesso di un Istituto pubblico.

Piano Nobile dello Stabilimento Pedrocchi

Il Piano Nobile si trova sopra il celebre Caffè Pedrocchi, realizzato tra il 1826 e il 1842 da Giuseppe Jappelli. La struttura è composta da una successione di stanze, ciascuna arredata e decorata in modo da ricreare l’ambientazione tipica di un determinato periodo storico: vestibolo etrusco, sala greca, sala romana, sala rinascimentale, saletta ercolana, sala egizia. Tutte le sale ruotano intorno alla sala da ballo dedicata a Gioacchino Rossini splendore e forza del canto italiano, grande vano doppio in altezza rispetto agli altri, dall’abbagliante decorazione impero, tutta inneggiante alla musica sin nelle lire in stucco che ornano il soffitto. A fianco del prestigioso Piano Nobile dello Stabilimento Pedrocchi si trova il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea, che documenta fatti e protagonisti di un secolo e mezzo di storia padovana e nazionale, dalla caduta della Repubblica Veneta (1797) alla promulgazione della Costituzione Italiana il primo gennaio del 1948. Sono esposti cimeli, armi, uniformi, dipinti, sculture, manifesti, monete, medaglie, decorazioni e altro, che documentano questo periodo. L’epoca del fascismo è simboleggiata in particolare da due oggetti: un nerbo di squadrista e una scultura in bronzo di Paolo Boldrin, artista e segretario della Federazione padovana del Partito, raffigurante un balilla. A questi si affianca una scelta di filmati d’epoca dell’Istituto Luce di Roma e dell’Imperial War Museum di Londra.

Palazzo della Ragione

Con i suoi 82 metri di lunghezza e i 27 di larghezza il Palazzo della Ragione, l’antica sede dei tribunali cittadini di Padova, è una delle più ampie sale pensili in Europa. Riconosciuto come uno dei più celebri monumenti civili eretti in Europa all’epoca dei Comuni, l’edificio fu innalzato a partire dal 1218. Il ciclo di affreschi e’ suddiviso in 333 riquadri, si svolge su tre fasce sovrapposte, ed e’ uno dei più completi cicli astrologici medievali giunti fino ai nostri giorni. Nel Salone sono conservati la pietra del Vituperio, su cui i debitori insolventi erano obbligati a battere per tre volte le natiche, dopo essersi spogliati (la pratica è all’origine dell’espressione restare in braghe di tela), e il grande cavallo ligneo, realizzato nel 1466 da Annibale Capodilista per una giostra e in seguito donato dalla famiglia alla città.

Oratorio di San Rocco

Situato in una delle più antiche zone della città, l’Oratorio sorge sull’area destinata alle sepolture, antistante la chiesa di S. Lucia, che era stata donata alla fraglia dei SS. Rocco e Lucia. Nel 1476 la Confraternita di S. Rocco acquisì un fabbricato per le riunioni del capitolo. Nel 1525 ebbe inizio le realizzazione dell’attuale edificio, che è costituito da due sale sovrapposte, con pianta a rettangolo irregolare ed è aperto su due lati. La sala inferiore rappresenta l’antica cappella con l’altare collocato sulla parete di fronte all’ingresso. Le pareti della sala inferiore sono completamente affrescate: le scene, che illustrano alcuni episodi della vita di San Rocco, sembrano svolgersi oltre un colonnato e le aperture della sala (finestre e oculi) sono incorporate nella composizione pittorica.

Oratorio di San Michele

L’edificio che vediamo oggi è quanto rimane dell’antica chiesa dedicata a San Michele e ai Santi Arcangeli, che ospitava anche altri affreschi di Jacopo da Verona. La Cappella di Santa Maria fu eretta a seguito di un incendio, avvenuto durante l’assedio del vicino Castelvecchio nel corso della riconquista di Padova ai Visconti da parte dell’ultimo Signore, Francesco II Novello da Carrara. Gli affreschi che decorano la cappella di Santa Maria della chiesa di San Michele, realizzati nel 1397 da Jacopo da Verona, sono incentrati sul ciclo mariano. Nel sottarco della cappella busti di Evangelisti e Dottori della Chiesa. Una lapide ancora in sito conferma la paternità di Jacopo da Verona e testimonia che la Cappella fu voluta nel 1397 da Piero, figlio di Bartolomeo de Bovi, cugino di Piero di Bonaventura, ufficiale della zecca dei Carraresi. L’attuale edificio è frutto di un ampliamento ottocentesco. Altri lacerti di affreschi, anche cinquecenteschi, decorano le parti già pertinenti alla navata.

Loggia e Odeo Cornaro

Sono quanto rimane di un più ampio complesso di edifici e giardini, tra le massime testimonianze del rinascimento padovano ed espressione degli interessi culturali del suo ideatore: Alvise Cornaro (Venezia, 1480/84 – Padova, 1566). La Loggia, datata 1524, venne eretta su progetto dell’architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, legato al Cornaro da amicizia e dal comune interesse per l’antichità classica. Appositamente ideata per rappresentazioni teatrali sulla scia del crescente interesse umanistico per il teatro antico, essa costituisce la prima concreta realizzazione in terra veneta della frons scenae di epoca romana, ossia la scena a portico su base rialzata, scandita da arcate e pilastri compositi, ornata con fregi e chiusa da un fondale rappresentativo. Nell’Odeo affreschi di Sustris e stucchi di Tiziano Minio.

Casa del Petrarca ad Arquà Petrarca

La casa, oltre a essere monumento di sé stessa, offre un percorso dedicato alla personalità di Francesco Petrarca, ai luoghi che amava, al suo mito e al mito della casa. L’edificio, che risale al Duecento, mantiene ancora oggi gran parte delle sue originarie strutture trecentesche, nonostante i numerosi restauri e rimaneggiamenti e la cinquecentesca aggiunta della loggia. Nel XVI secolo furono affrescate le stanze con un ciclo ispirato alle opere più famose del Petrarca, il Canzoniere e l’Africa. Il Petrarca vi si trasferì nel 1369 e decise di restaurare la costruzione preesistente adeguandola alle sue esigenze e seguendo personalmente i lavori. Alla morte del poeta nel 1374 si succedettero diversi proprietari, ma la casa non subì sostanziali modifiche. Piacevole la passeggiata sul giardino.

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